Amore a seimila gradi by Kashimada Maki

Amore a seimila gradi by Kashimada Maki

autore:Kashimada Maki [Maki, Kashimada]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2023-08-01T22:00:00+00:00


Ho un passato senza radici. I simboli cambiano uno dopo l’altro. Un ricordo era divertente? Ora è doloroso. Un altro era pallido? Ora è vivido. E mio fratello, com’era mio fratello? Non sono certa di saperlo. Era pazzo o sano di mente? Era gentile o crudele, lussurioso o proibizionista? Non so nulla di lui, dunque non so nulla di me. Era lui quello dall’altra parte dello specchio. La percezione che avevo di me è sempre stata relativa. Prima guardavo lui, poi capivo me stessa in relazione a lui. Colpa di mia madre, era stata lei a instillarmi l’idea che dovevo paragonarmi a lui. Era solita ripetermi che rispetto a mio fratello ero brava a scuola o mi comportavo meglio. Io la ascoltavo e mi convincevo che aveva ragione. In effetti avevo molte più A di lui in pagella. Nessun insegnante aveva mai chiamato mia madre perché infrangevo le regole della scuola, come invece era capitato per mio fratello. Dunque l’unica certezza che ho è che a scuola andavo meglio di lui. Non so nemmeno se potevo definirmi una ragazza attraente. So solo che ero una studentessa diligente.

Mia madre voleva più bene a mio fratello. Voleva bene solo a lui. Non so perché. Avevo il vago sentore che mio fratello fosse più attraente di me. Ecco perché ho rinunciato a diventare bella. Non avrei mai potuto competere col suo fascino. Mia madre gli aveva donato il suo cuore. Così avevo giurato a me stessa che mi sarei comportata come lei, che avrei riversato tutto il mio amore su di lui. Mia madre aveva creato prima lui. Gli aveva dato la vita. Era il suo compimento. Le era indispensabile e non lo aveva mai messo in discussione. Non le importava se si comportava male, era il suo unico bambino, il suo piccolo, dolce bambino che aveva bisogno di starle accanto. Lo ha cresciuto con quel preciso pensiero nella testa. Poi ha avuto me. Ha cercato di crearmi a immagine e somiglianza di mio fratello, ma non le ero indispensabile. Ero l’immagine vuota di mio fratello. Mia madre aveva riposto tutto in lui e niente in me. Inconsciamente.

Quando è morto mio fratello è morto anche il compimento nel quale avevamo ciecamente creduto. Mio fratello è morto e io sono viva. Questo significa che la vera immagine è morta e il suo falso è sopravvissuto. Che se mi posiziono davanti allo specchio dall’altra parte non vedo più mio fratello. Rimangono solo le parole. Dentro di me, rimangono solo le parole per esprimere ciò che lui era. Lui era l’originale. Per mia madre lui era l’originale e io la copia. Lui era il fulcro. Lui era il perno della famiglia, io e mia madre gli ingranaggi che gli giravano attorno mossi dall’amore. Lui era il pieno che riempiva il vuoto. La creatura che aveva monopolizzato il nostro amore. La prova schiacciante che qualcosa esisteva. E noi non ne abbiamo mai dubitato. Le parole per descrivere mio fratello appaiono e scompaiono come fumo una dopo l’altra. Affiorano all’infinito.



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